Il tuo stesso mare.
“L’asfalto è ancora viscido della notte, la primavera qui non e ancora arrivata, cammino lungo il corso colmo di botteghe che sprigionano il caratteristico profumo di confetti; assaporandone uno, facendolo sciogliere in bocca come ostia, mi avvio verso la stazione, sotto lo sguardo fulminante dei passanti; un’altra fermata, questa volta in una pelletteria, per travasare il contenuto del mio sacco nero in qualcosa di più decente, di meno appariscente.”
Pubblicato da Lettori Virali, Giugno 2014.
Il racconto è stato vincitore della prima edizione del concorso Parole In Viaggio.
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